Linguaggio dei neonati: primi suoni, prime parole
È del tutto logico che più dettagliatamente parli con il tuo bambino o gli leggi qualcosa, tanto meglio sarà per lo sviluppo del suo linguaggio e del suo vocabolario. Ovviamente, anche il cosiddetto “baby talk” ha la sua ragion d'essere e ha addirittura una funzione importante per lo sviluppo linguistico del bambino.

dm Italia
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10/02/2025

Cos'è il linguaggio dei neonati?
In italiano, l'espressione "linguaggio dei neonati" ha significati diversi a seconda del contesto. Da un lato, si riferisce ai suoni corrispondenti al rispettivo stadio di sviluppo, che il neonato stesso "parla". Inoltre, il termine si riferisce anche a una forma particolare di linguaggio che molti adulti usano intuitivamente con i neonati. Un termine alternativo, un po' più preciso in questo contesto, è il cosiddetto "baby talk".
Linguaggio infantile nei bambini
Mentre prima emetteva suoni simili a vocali, intorno ai sei mesi il bambino inizia a concatenare singoli suoni. Comincia a raddoppiarli e a formare sillabe, inizialmente senza alcun significato. Ascolta la propria voce e quelle che lo circondano e impara attraverso l'osservazione e l'imitazione dei movimenti della bocca delle persone di riferimento a collegare combinazioni di suoni con un significato. Una volta pronunciate le prime parole significative, lo sviluppo del linguaggio avviene poi rapidamente.
Sviluppo del linguaggio nei neonati e nei bambini
In sintesi, l'apprendimento del linguaggio nel neonato avviene nelle seguenti tappe:
Dal 6° mese: intorno ai sei mesi, il neonato inizia, oltre alle espressioni vocali impulsive (pianto, risate), ad articolare semplici sillabe ricche di vocali. Queste vengono poi combinate e concatenate in sillabe.
Dal 12° mese: nel vocabolario del bambino appaiono le prime vere parole. Inizialmente sono termini semplici e importanti come "mamma" o "papà". Inoltre, il bambino risponde al proprio nome e comprende semplici comandi.
Dal 18° mese: il vocabolario attivo cresce e dovrebbe comprendere circa 10-20 parole. Il bambino è in grado di nominare oggetti familiari e comprendere semplici affermazioni.
Dal 24° mese: nel secondo anno di vita, il bambino si riferisce a sé stesso con il proprio nome e inizia a formare semplici frasi di 2-3 parole e negazioni. Allo stesso tempo, il vocabolario si espande rapidamente da 50 a circa 200 parole utilizzate attivamente.
Dal 30° mese: il bambino inizia a usare pronomi ("io", "tu", "mio") e articoli ("il", "la"). Il vocabolario cresce fino a circa 500 parole. La grammatica diventa più complessa, anche se non sempre "corretta".
Dal 36° mese: le frasi diventano sempre più lunghe e complesse, includendo ad esempio diverse forme verbali, singolari e plurali e preposizioni. Inoltre, il bambino è ora in grado di raccontare brevi storie in modo coerente e di formulare domande, dando inizio alla famosa fase del "perché?".
Infine, tra il quarto anno di vita e l'inizio della scuola, il bambino aumenta il proprio vocabolario attivo da circa 2.000 a circa 5.000 parole. È in grado di associare verbalmente concetti astratti come numeri e colori e raccontare storie più lunghe.
Cosa fare in caso di sviluppo linguistico ritardato?
È bene sapere che l'elenco sopra fornisce solo un orientamento generale allo sviluppo del linguaggio. Alcuni bambini maturano il linguaggio molto più rapidamente; mentre altri subiscono ritardi, piccole regressioni e recuperi intermittenti. Non preoccuparti perché tutto questo è del tutto normale! Tuttavia, se noti deviazioni significative nello sviluppo linguistico del tuo bambino, è consigliabile consultare un pediatra o un logopedista per capire le possibili cause. Ad esempio, un ritardo nel parlare o una pronuncia difficile da comprendere possono essere dovuti a un disturbo dell‘udito non riconosciuto.
Perché gli adulti parlano il linguaggio dei bambini?
Quando gli adulti parlano con i neonati, tendono a passare al "baby talk" semplificando sia la grammatica che il vocabolario. Nel linguaggio infantile degli adulti, indipendentemente dalla lingua madre, appaiono le seguenti caratteristiche:
tono di voce più alto
ripetizione dei contenuti importanti
ritmo del discorso più lento
alterazione della melodia del linguaggio
frasi brevi e semplici
uso di forme diminutive
"vocabolario" del linguaggio dei neonati (ad esempio "bau-bau" invece di cane e "brum-brum" al posto di auto)
A causa della diversa intonazione che si dà alle parole, il “baby talk” si distingue dalla normale comunicazione, come quando si parla con un adulto in presenza di un bambino. Questo fa sì che il “baby talk” attiri subito l'attenzione del bambino, il quale risponde borbottando, dando così vita alle prime "conversazioni".
Il baby talk danneggia lo sviluppo linguistico del bambino?
Il baby talk nel “dialogo” con il neonato e il bambino piccolo ha un‘importante funzione comunicativa. Suscita l'interesse e coinvolge il bambino, offrendo così un ingresso ideale all'apprendimento del linguaggio. Tuttavia, l‘uso del linguaggio vero e proprio non dovrebbe essere trascurato: non appena il bambino pronuncia le sue prime parole, è il momento di abbandonare gradualmente il linguaggio infantile.
Sviluppo del linguaggio nel linguaggio infantile
I bambini a cui si parla ogni giorno usando frasi complete hanno chiari vantaggi nello sviluppo del proprio linguaggio e della propria intelligenza. Sfrutta le opportunità quotidiane, ad esempio commentando le azioni, insegnando al bambino nuove parole per cose sconosciute o ripetendo (eventualmente correggendo) le sue espressioni. Ma non solo, leggere ad alta voce, raccontare storie e cantare sono contributi importanti per avvicinare e facilitare il tuo bambino al linguaggio. Anche i libri illustrati adatti all'età sono eccellenti, poiché permettono ai piccoli di dare finalmente un nome alle cose.
Domande frequenti
Cosa si intende per linguaggio dei neonati?
Cosa si intende per linguaggio dei neonati?
Il termine "linguaggio dei neonati" si riferisce da un lato ai suoni che emette il neonato per comunicare (oltre a gesti non verbali, contatti visivi e simili) con l’ambiente che lo circonda. Dall'altro, si riferisce a una forma di linguaggio semplificata, con intonazione e melodia della frase alterate che gli adulti usano con i neonati e i bambini piccoli.
Quando iniziano a parlare i bambini?
Quando iniziano a parlare i bambini?
Intorno ai 6 mesi, i neonati emettono suoni che sono considerati lo stadio preliminare dello sviluppo consapevole del linguaggio. In questo momento, l'imitazione dei movimenti della bocca è molto importante per l'articolazione. Le prime “vere” parole, con un significato concreto, vengono pronunciate dal bambino verso la fine del primo anno di vita.
Quali sono i suoni dei neonati?
Quali sono i suoni dei neonati?
Nell’ambito di uno studio, l'australiana Priscilla Dunstan ha identificato cinque suoni tipici dei neonati che, secondo lei, sono utilizzati per comunicare prima di usare il linguaggio vero e proprio. Secondo lo studio, "neh" (con una "n" chiaramente accentuata) annuncia la fame, "eair" il dolore, "auh" la stanchezza, "heh" il disagio e un "eh" pressato manifesta l’arrivo di un ruttino.