Prodotti privi di microplastiche
dm ha bandito dai prodotti dei propri marchi per la cura corpo le microparticelle di plastica, sostituendole con materie prime naturali. Per offrire maggiore trasparenza alla clientela, dm ha applicato la dicitura “privo di microplastiche”. In questo modo, puoi essere sicuro che gli articoli che acquisti non contengano polimeri sintetici, ovvero molecole plastiche spesso presenti negli addensanti e in altri prodotti.
Più di 700 prodotti dei marchi dm Balea, Balea MEN, SUNDANCE, ebelin, Jessa, babylove e SEINZ. presentano la dicitura “privo di microplastiche e polimeri sintetici solubili in acqua”.
Microplastiche: un argomento molto discusso
Si sente molto parlare di “microplastiche”. I fatti che si nascondono dietro a questo termine, spesso usato arbitrariamente e di fatto poco spiegato, sono però molto più complessi di quanto si pensi.
Ad oggi non esiste una definizione riconosciuta a livello internazionale del termine “microplastiche” ma vengono generalmente identificate come un insieme di minuscole particelle di materiale plastico, solide e insolubili in acqua, delle dimensioni di 5 millimetri (mm) o inferiori.
Come si diffondono le microplastiche nell'ambiente?
Le origini delle minuscole particelle di plastica disperse nell’ambiente sono molteplici. In generale, si distingue tra “microplastiche” secondarie e primarie:
- le microplastiche secondarie sono tutte le piccole particelle di plastica che si originano dalla frammentazione di parti di plastica più grandi. Questo può avvenire, ad esempio, in seguito a un processo di degradazione o abrasione. Uno studio eseguito su incarico dell'Agenzia federale tedesca per l'ambiente mostra che la disgregazione di parti di plastica più grandi, le macroplastiche, è la principale fonte da cui derivano le microplastiche presenti nei mari. Altre cause rilevanti per la diffusione delle microparticelle di plastica sono, per esempio, l'abrasione degli pneumatici e il distacco di fibre sintetiche durante il processo di lavaggio.
- le microplastiche primarie, invece, sono microparticelle di plastica già prodotte in piccole dimensioni. Si tratta di pellet di materie plastiche utilizzati per la produzione della plastica o dei componenti plastici presenti nei prodotti cosmetici leviganti.
Polimeri sintetici sul banco di prova
In alcuni casi, quando si parla di microplastiche, ci si riferisce anche ai polimeri sintetici solubili in acqua. Tuttavia, va fatta una distinzione, poiché i diversi gruppi di sostanze presentano proprietà molto diverse. In base allo stato attuale della ricerca, i polimeri sintetici non sono stati rilevati nelle acque. Sono solubili in acqua, non presentano la resistenza delle microparticelle di plastica e sembra che non riescano a superare gli impianti di depurazione. Sono utilizzati, tra l'altro, come stabilizzatori o addensanti nei prodotti e contribuiscono, quindi, alla loro qualità e sicurezza. Permettono, ad esempio, un migliore dosaggio, che a sua volta evita di sprecare prodotto.
Ci sono, tuttavia, anche prodotti per i quali la sostituzione non è ancora possibile a causa delle loro proprietà specifiche. Si tratta di un processo a lungo termine atto a sviluppare alternative valide e sicure. Nella ricerca di materiali sostitutivi, è sempre importante assicurarsi che questi non abbiano a loro volta effetti negativi sulle persone e sull'ambiente.